Ma il futuro di chi? E' questo che vogliamo?

Nei giorni scorsi mi è arrivata via email, attraverso una newsletter, la promozione del progetto Neom. Neom è un'utopistica città del futuro che dovrebbe essere costruita nei prossimi anni in Arabia Saudita. Il suo fondatore, Sua Altezza Reale, il principe ereditario Mohammed bin Salman, l'ha immaginata, mentre ne gettava le fondamenta, per essere il futuro, un agente di progresso e cambiamento.

Per descrivere l'idea, prendo a prestito quanto riportato nello stesso sito web:

NEOM È UN VISIONE DI COME POTREBBE ESSERE UN NUOVO FUTURO
È un tentativo di fare qualcosa che non è mai stato fatto prima e sta arrivando in un momento in cui il mondo ha bisogno di nuovi pensieri e nuove soluzioni. In poche parole, NEOM sarà una destinazione, una casa per le persone che sognano in grande e vogliono far parte della costruzione di un nuovo modello di vita, lavoro e prosperità sostenibili.

Dico la verità: il sito web è assolutamente entusiasmante, con delle presentazioni video dall'effetto WOW e dei testi dalla comunicazione. Chi non vorrebbe vivere in un posto così?

Andate a darci un'occhiata: https://www.neom.com/en-us

Il progetto dovrebbe svilupparsi suddiviso in tre regioni: Trojena, Oxagon e The Line.

Trojena sarà la montagna della città-futuro. Sarà l'area turistico ricreativa. E' situata a 50km dalla costa del Golfo di Aqaba, con altitudini che vanno da 1.500 m a 2.600 m e copre un'area di quasi 60 chilometri quadrati. La zona prevede l'offerta turistica tutto l'anno e per questo sarà suddivisa in sei distretti, con caratteristiche ambientali diverse, che permetteranno, a seconda della differente stagionalità, di sciare, di fare trekking ed alpinismo, di praticare gli sport acquatici su un grande lago artificiale, di fare un turismo spettacolare e sostenibile. Nella presentazione di Trojena si afferma come sia il progetto turistico più ambizioso del mondo. Non stento a crederci.

Poi abbiamo Oxagon, il distretto tecnologico, innovativo ed industriale. Il progetto prevede la costruzione di una città galleggiante, di forma ottagonale (da qui il nome) di 48km quadrati di superficie. Sarà il centro di sviluppo economico, totalmente green ed ecosostenibile, tecnologicamente avanzatissima e con un'automazione spinta. Sarà centro di innovazione e di sviluppo di tecnologie spinte. La vicinanza al canale di Suez la renderà al centro di ogni commercio. Il progetto prevede una popolazione di 90.000 persone nel 2030 e l'offerta di 70.000 posti di lavoro. A tal proposito, sul sito web è possibile accedere ad una pagina con l'elenco delle posizioni lavorative vacanti; consiglio di darci un'occhiata, tanto per rendersi conto di quali professionalità a breve saranno richieste nel mondo del lavoro. Se non trovate nulla per voi.. beh... facciamoci qualche domanda... ecco il link diretto https://careers.neom.com/search

In ultimo, il progetto prevede l'area residenziale, chiamata The Line. Confesso che questa più che effetto wow, mi ha fatto effetto ahh di terrore: la visione di un mondo distopico. Sembra uscita da una delle serie Netflix sul futuro. The Line viene descritta come il futuro del vivere urbano. Viene descritta come una città rivoluzionaria, senza strade, automobili o emissioni, funzionerà al 100% con energia rinnovabile e il 95% del terreno sarà preservato per la natura. La salute e il benessere delle persone avranno la priorità sui trasporti e sulle infrastrutture, a differenza delle città tradizionali. Larga solo 200 metri, ma lunga 170 chilometri e a 500 metri sul livello del mare, è stata progettata come una grande muraglia che attraverserà l'intero territorio di Neom. Dovrebbe risultare, al termine, 33 volte più grande di New York e sarà nei fatti una ininterrotta e continua lunga linea di grattacieli fatti di vetro a specchio sull'esterno, più alta dell'Empire State Building.

Mi ripeto. Andate a visitare il sito web. Non per fare pubblicità, ma perchè ognuno dovrebbe prendere coscienza di dove vorrebbero portarci nel futuro immediato. O meglio, di dove potranno andare i ricchi, quell'1% di popolazione che detiene la maggiorparte della ricchezza mondiale. Quelli che mi piace chiamare gli "illuminati di Davos".

L'intero progetto è stato presentato alla stampa nel 2017, dal principe saudita Mohammed Bin Salman, in occasione del forum "Future investment initiative". Il costo previsto, ad inizio progetto, era stato stimato in 500 miliardi di dollari. Per chi facesse fatica ad immaginare la cifra, ricordiamo che la spesa pubblica italiana annuale vale scarsi 1.000 miliardi. Il progetto Neom fa parte del piano Vision 2030 del regno per rivedere l'economia, renderla meno dipendente dal petrolio e attirare investitori e turisti stranieri. Alla base è quella di costruire dal nulla, nella zona compresa tra Mar Rosso e Golfo d Aqaba, affacciata sull'Egitto, un gigantesco polo industriale, tecnologico, turistico e residenziale. Del tutto green, ecosostenibile e interamente automatizzato. L'idea prevede di farlo diventare pure zona franca per ogni tipo di commercio.

Nei piani di bin Salman Neom sarà grande quanto l'intero Belgio. Di notte sarà illuminata da una luna artificiale. Le piogge, in uno degli ecosistemi più aridi al mondo, dovrebbero essere garantite da un sistema di inseminazione delle nuvole che viene testato da diversi anni nei paesi del Golfo. I trasporti saranno garantiti da una rete di taxi volanti, il sistema dell'istruzione sarà basato su ologrammi. Le spiagge avranno una sabbia che si illumina al buio. Le pulizie saranno fatte da camerieri robotici. Ci sarà un parco in stile Jurassic Park con dinosauri animatronic. Il nome, Neom, viene dal greco neos, nuovo, e dall'arabo mustaqbal, futuro. Il nuovo futuro immaginato dai sauditi ha anche risvolti più inquietanti di un parco di animatronic, come il progetto di un'infrastruttura per il riconoscimento facciale e un sistema di sorveglianza attivo 24 ore 24. Ci sono anche dettagli allo stesso tempo sinistri e improbabili su un progetto di ingegneria genetica da portare avanti con il colosso tecnologico giapponese SoftBank. Neom ha persino svelato la propria piattaforma metaverse (fonte). Questa piattaforma ospiterà gemelli digitali, un mercato di risorse digitali per il trading di criptovalute e NFT e un'esperienza di social media di realtà mista. Inoltre, il modo in cui gli utenti interagiscono in questo metaverso modellerà, apparentemente, il modo in cui Neom è costruito. Ad esempio, se un numero sufficiente di persone acquista proprietà virtuali in un condominio virtuale, quel condominio potrà poi essere realmente costruito nel mondo fisico.

E' notizia di questi giorni che il progetto giga dell'Arabia Saudita NEOM inizierà a produrre 650 tonnellate al giorno di idrogeno verde nel 2026, a detta del CEO. Ho seguito la stampa locale, e le notizie fornite da Middle East Eye, non sono incoraggianti. Viene infatti riportato (fonte) che a fronte di consulenti esteri superpagati, la tribù Al-Howeitat, di circa 20.000 persone, è stata sfollata dalle zone in cui ha vissuto per secoli, con miseri risarcimenti, incarcerazione e morti sospette per gli attivisti contrari al progetto.

Un report molto critico su Neom predisposto da Bloomberg, e che vi consiglio la lettura (fonte), riporta che, cosa piuttosto facile da immaginare, Steve Schwarzman e Masayoshi Son, rispettivamente gli amministratori delegati di Blackstone Inc. e SoftBank Group Corp., due tra i più grandi fondi d'investimento mondiali, sono tra i finanziatori internazionali che sostengono il progetto. Non mi sorprende che "gli illuminati di Davos" sognino e sponsorizzino un tale progetto distopico.

Ad oggi il progetto Neom, trascorsi cinque anni dalla presentazione, è ancora in fase iniziale. Anzi, al momento, di quella visione non c'è ancora quasi nulla. E l'inaugurazione è prevista nel 2030 con l'insediamento di un milione di residenti.

Nella seconda parte di questo post andremo a fare alcune considerazioni sulla visione del futuro. Perlomeno la mia.

#neom #futuro #smart-city #distopia