Lo scorso 29 novembre 2022 il consiglio di contea di Oxford, splendida città inglese di circa 160.000 abitanti, famosa per le sue prestigiose università, ha deciso di attuare i cosiddetti lockdown climatici.  Lo faranno a partire da gennaio, per arrivare a pieno regime nel 2024, introducendo una vera e propria restrizione di movimento de cittadini. La città è stata suddivisa in 6 area, all'interno delle quali ogni servizio definito essenziale potrà essere raggiunto da tutti i cittadini entro 15 minuti.

Questa decisione permetterà di evitare i viaggi inutili ed una riduzione dell'inquinamento. "L'analisi ufficiale dello schema ha rilevato che porterà il 35% in meno di traffico, le vittime della strada in calo del 9%, gli autobus dell'ora di punta più veloci del 15% e l'inquinamento atmosferico in calo nel 91%. Questo salverà vite umane e renderà la nostra città più piacevole ora e per le generazioni future" ha affermato Zuhura Plummer, direttore di questa iniziativa chiamata Oxfordshire Liveable Streets. Qui la notizia fornita dalla BBC. E questo è il sito web della cittadina con i risultati della consultazione ed i dati del progetto.

Nella pratica, verranno creati dei filtri del traffico, ovvero delle telecamere monitoreranno costantemente ogni auto. Ogni cittadino potrà lasciare la zona in cui abita, utilizzando la propria automobile, per un massimo di 100 volte all'anno. Ogni residente dovrà registrare i dettagli della propria auto presso il Comune che seguirà quindi i suoi movimenti tramite telecamere intelligenti intorno alla città. Chiunque dei 150.000 residenti di Oxford guidasse al di fuori del distretto designato per più di 100 giorni all’anno, sarà multato di 70 sterline. Alla fine, come sempre accade, è solo una questione di soldi  e di reddito personale.

I benefici previsti, così come argomentati dal consiglio comunale, saranno molti. Si prevede di:

  • ridurre i livelli di traffico del 20% in tutta la tangenziale;
  • ridurre i livelli di traffico di oltre 1/3 all'interno del centro città;
  • velocizzare i viaggi in autobus;
  • aumentare l'utilizzo dei servizi pubblici e dei Park and Ride;
  • favorire la creazione di nuove linee di autobus e di migliorare quelle esistenti;
  • ridurre gli incidenti complessivi all'interno della città;
  • migliorare la qualità dell'aria grazie alla riduzione del traffico;
  • aumentare la condivisione della biciclette di oltre il 10%;
  • sostenere gli investimenti in autobus moderni.

Sono assolutamente convinto che il problema sia il traffico, non la lotta alla Co2. Ma la soluzione non credo sia, ancora una volta, quella di limitare la libertà delle persone. Sotto questo punto, i lockdown della finta pandemia di Covid-19 sono stati un punto di partenza e di non ritorno dal punto di vista sociale. Hanno introdotto della mente delle persone il fatto che la libertà personale, inclusa quella di andare dove si vuole, come si vuole e quando si vuole, sia comprimibile in nome di un presunto valore sociale superiore. E' il solito meccanismo di propaganda della paura, che crea un pericolo mortale, instilla la paura nelle persone e le limita  convincendole che è per il loro bene.

Anche nella sperimentazione di Oxford si intravvede sempre lo zampino dei nasoni del WEF. Mi riferisco al particolare di dividere la città in micro aree in cui i servizi essenziali siano raggiungibili in meno di 15 minuti. Mi ha colpito questo numero, anche perchè mi è tornato in mente un articolo letto ad inizio anno e che è leggibile qui. Ovviamente è parte integrante dei consigli della Global Agenda. Ormai qualsiasi decisione arriva dai geni illuminati del World Economic Forum. Ottimo.

E l'installazione pervasiva di telecamere in ogni angolo, accompagnate alle app ed all'introduzione del 5G saranno   Da molti anni esistono in tutto il mondo esempi di servizi pubblici di trasporto gratuito o a prezzi ridotti, basti pensare a Genova, oppure al Lussemburgo, al Belgio o, ancora, all'Estonia.

La tecnologia è ormai pervasiva in ogni aspetto della nostra vita. Lo è nella sfera privata quanto in quella pubblica e aziendale. E' un processo irreversibile, che è diventato invasivo con l'avvento di internet e con la proliferazione degli smartphone. Industria 4.0 sarà un ulteriore passo avanti verso la diffusione massiva dell'Internet Of Things, verso tecnologie e macchine sempre connesse, verso un futuro in cui l'IA (intelligenza artificiale) e gli algoritmi la faranno da padroni. Non esistono vie di scampo e vie di  fuga, perché la tecnologia provoca dipendenza e assuefazione. Si tratta solo di cercare di rimanere umani nell'inevitabile compressione delle nostre libertà. Perché la libertà è da sempre inversamente proporzionale all'adozione delle tecnologie. Facciamoce una ragione. Impariamo almeno a lottare per un mondo etico e che abbia cura dell'essere umano.