Negli ultimi tempi si parla molto di innovazione, digitalizzazione, svolta tecnologica, svolta green, sostenibilità. Tutto molto bello, ci si scrivono chilometri e chilometri di pagine e si riempiono le giornate a furia di incontri, convegni, webinar e lezioni. Ne ho letto tanto e ne ho seguiti tanti  di eventi. Quasi sempre ho notato che in tutti i bellissimi discorsi manca il famoso convitato di pietra: la cultura aziendale. Nessuno ne parla mai, mentre dovrebbe essere la base di ogni decisione in ogni impresa.

Con il termine cultura aziendale intendo fare riferimento alle convinzioni ed ai comportamenti che determinano il modo in cui chi guida l'impresa, coloro che in essa sono impiegati oppure con cui lavorano interagiscono tra loro.  Negli ultimi tempi si indicano come stakeholder (portatori di interesse) e shareholder (azionisti o proprietari. È una sorta di filosofia che guida e influenza ogni aspetto dell’azienda; e che, in parte, si lega anche alla cultura e alle tradizioni nazionali, alle tendenze economiche, alle dimensioni dell’impresa e ai prodotti/servizi venduti. La cultura aziendale è la memoria collettiva dell'impresa. Ne determina i comportamenti e gli approcci.

L'avvento delle nuove tecnologie, di internet, del "sempre connesso", degli smartphones in ogni mano hanno cambiato il mondo in cui viviamo. Lo hanno fatto in maniera dirompente e talmente veloce che stentiamo a tenerne il passo. Il futuro immediato riguarda la fase che hanno identificato come Industria 4.0, un mondo in cui i macchinari, gli elettrodomestici, ogni attrezzatura sarà connessa alla rete. L'utilizzo di algoritmi predittivi ed in grado di autoapprendere e migliorare costantemente il proprio compito, quella che viene chiamata intelligenza artificiale, stanno ulteriormente cambiando l'ambiente in cui viviamo. Stanno modificando il mondo in cui operano le imprese.

Come possiamo pensare che una cultura aziendale anni '80 possa ancora essere valida in questo scenario?

Quando vado in azienda, quando chiacchiero con clienti e colleghi, mi rendo conto che siamo davvero indietro. L'Italia è fatta dal oltre il 90% di piccole e micro imprese, guidate molto spesso da anziani soci fondatori, oppure dai loro figli, Aziende in cui la regola di base, il mantra che guida ogni decisione di cambiamento è quella del "si è sempre fatto così". Hanno ragione. Avete sempre fatto così. E fino ad ieri avete avuto successo. Peccato che questa certezza funzionava in un mondo antico e diverso. Rendersi conto che il mondo è cambiato significa approcciarsi in maniera nuova e diversa tanto ai nuovi problemi quanto alle nuove opportunità. E non c'è più tempo. Per molte aziende, incapaci di cambiare visione e cultura aziendale, il prossimo imminente futuro ne decreterà la fine. Per obsolescenza. Non programmata, ma sicuramente non prevista.

Le aziende, gli imprenditori, devono aprire gli occhi e capire che il mondo corre e che rimanere fermi, ancorati alle proprie procedure e convinzioni, non paga. Finiranno morti in battaglia, come gli indiani d'America che combattevano con arco e frecce agli eserciti munti di armi da fuoco. Sono battaglie che non si possono combattere, perché la disfatta è certa.

Potrei citare infiniti casi, di aziende, di gran belle aziende, prospere e dal nome rinomato, guidate da imprenditori un tempo illuminati (quando l'Italia correva forte ed era la locomotiva d'Europa), ma ora incapaci di cambiare. Guidano aziende con decine di dipendenti ancora alla vecchia maniera. Hanno il fax. Non sanno utilizzare il computer. Quando lo utilizzano, chiamano il tecnico informatico perché la stampante non stampa. E magari si tratta solo di accenderla, o di caricare la carta. E poi, ma cosa serve stampare? Cosa te ne fai di tutte quelle carte?

E questo approccio lo si ritrova nei processi aziendali. Zero innovazione. Dipendenti guidati da un padre-padrone vecchio stile. Procedure dell'anteguerra, processi lenti, ore ed ore di lavoro buttate in compiti che un banale software sbrigherebbe meglio, senza errori, in pochi minuti.

Si tratta di cambiare le teste di chi guida l'azienda. Fare loro capire che bisogna cambiare, evolversi, aprirsi al nuovo. Bisogna circondarsi di gente brava, giovane, innovativa e volenterosa. Bisogna mettersi in gioco e portare in azienda la cultura del cambiamento, della possibilità di rischiare e pure di sbagliare. Perchè ogni errore non è altro che un gradino in più nel processo di crescita. Bisogna insegnare c coltivare il lavoro di squadra, le contaminazioni tra uffici e funzioni diverse. Favorire i rapporti umani e lo scambio di informazioni e di idee.

Ma quando l'amministratore unico è il vecchio fondatore, coraggioso impavido dietro il proprio successo ma incapace di navigare in questi nuovi mari, il naufragio è forse inevitabile.

Largo ai giovani. Largo alle nuove idee. Benvenuto ogni cambiamento. Soprattutto nella cultura aziendale.

La cultura aziendale può avere un impatto significativo sull'innovazione all'interno di un'impresa. Una cultura aziendale che incoraggia la creatività, il pensiero laterale e il rischio calcolato può aiutare a stimolare l'innovazione e il pensiero fuori dagli schemi. Al contrario, una cultura aziendale che premia la conformità e punisce l'errore può ostacolare l'innovazione.

Ci sono alcuni fattori che possono influire sulla cultura aziendale e sulla sua capacità di promuovere l'innovazione:

  • Leadership: la leadership può fare molto per promuovere una cultura aziendale che incoraggia l'innovazione. Ad esempio, i leader possono incoraggiare i dipendenti a esprimere le loro idee e a prendere iniziative, e possono anche essere disposti a rischiare il fallimento in cambio di un maggiore successo.
  • Valori e credenze: i valori e le credenze dell'azienda possono influire sulla cultura aziendale e sulla sua capacità di promuovere l'innovazione. Ad esempio, un'azienda che valorizza la creatività e il pensiero laterale potrebbe avere una cultura più innovativa rispetto a un'azienda che valorizza la conformità e il seguire le regole.
  • Comunicazione: la comunicazione efficace può aiutare a creare una cultura aziendale che incoraggia l'innovazione. Ad esempio, i leader aziendali possono incoraggiare i dipendenti a condividere le loro idee e a essere aperti alle nuove opportunità.
  • Ambiente di lavoro: l'ambiente di lavoro può avere un impatto significativo sulla cultura aziendale e sulla sua capacità di promuovere l'innovazione. Un ambiente di lavoro aperto e collaborativo può incoraggiare la creatività e il pensiero laterale, mentre un ambiente di lavoro chiuso e competitivo potrebbe impedire l'innovazione.

In generale, una cultura aziendale che incoraggia la creatività, il pensiero laterale e il rischio calcolato può aiutare a stimolare l'innovazione e il pensiero fuori dagli schemi, mentre una cultura che premia la conformità e punisce l'errore può ostacolare l'innovazione.