Nella giornata di ieri l'Area Studi di Mediobanca ha pubblicato un interessante report intitolato "Software & Web Companies 2019-2022" che analizza i dati economici del primi nove mesi del 2022, comparati con il triennio 2019-2022, delle maggiori società internazionali attive nel settore Software e Web. Per chi fosse interessato l'analisi completa e gratuita è disponibile sul sito web www.areastudimediobanca.com/

L'analisi, come sempre molto dettagliata, analizza le principali 25 aziende mondiali con ricavi superiori a 12 miliardi di euro e la prima considerazione riguarda il fatto che il 2022 sia partito sottotono, seppure in crescita media del 9,5%, rispetto al 2021. Il mercato del settore Software & Web in Asia sta crescendo del 6,6%, in Europa del 8,2%, nel nord America del 13,7% mentre corre in America Latina al 24,9%. In particolare, si nota una maggiore crescita in quei settori che hanno subito maggiormente la pandemia, come quello della sharing mobility (+111.6% di ricavi) e le vendite dei viaggi online (+55.5%).

La redditività media (viene analizzato il MON) scende del 5,5% rispetto all'anno precedente, così come gi utili netti che scendono del 42,0%. Curioso il dato dell'utile netto giornaliero, come media delle società analizzate, che scende dai 27 milioni di euro del 2021 agli attuali 16 milioni di euro. Nel 2021 il fatturato complessivo di queste 25 aziende ha raggiunto i 1.584 miliardi di euro; ricordiamo che il PIL dell'Italia nel 2021 a prezzi di mercato risulta pari a 1.782 miliardi.

Non vorrei soffermarmi troppo sui dai economici, che ognuno potrà facilmente andare a leggersi. Vorrei piuttosto fare alcune considerazioni riguardo alla tassazione, o, meglio, "non tassazione" di queste multinazionali. In parte mi collego alla sterile e stupida polemica di quelli che affermano che senza poter pagare con il POS si rifiuteranno di acquistare presso i negozi che, a loro detta, sono evasori. Come se l'evasione si combattesse con il POS. La VERA evasione è quella delle multinazionali, quelle dei conti nei paradisi fiscali, quelle che pagano un'aliquota media del 15,4% nel 2021. Quanti di voi sono tassati solo con un'aliquota del 15,4%? Senza considerare i contributi previdenziali.

Il report spiega che circa il 30% dell'utile ante imposte è tassato in paesi a fiscalità agevolata.  Va oltre, stimando che nel periodo 2019-2021 la tassazione agevolata ha portato un risparmio fiscale per Tencent di 13,4 miliardi di euro, per Microsoft di 6.9 miliardi di euro e per Alphabet di 5.2 miliardi di euro.

Sono dell'avviso, dopo aver colloquiato anni fa per motivi di lavoro con le filiali di Unicredit, BancaIntesa e Deutsche Bank nel Delaware (piccolo Stato degli USA in cui le società estere domiciliate con una filiale non pagano imposte, probabilmente il maggio Stato a fiscalità privilegiata del mondo) che la vera evasione è quella legalizzata e che riguarda le grandi multinazionali. Le autorità politiche lo sanno, gli istituti bancari lo sanno. L'Unione Europea, che tollera politiche imbarazzanti di elusione come quelle praticate da Irlanda e Lussemburgo, tanto per fare due esempi, ma si potrebbe parlare anche della tassazione agevolata offerta dai paesei dell'est neo entrati in Europa, è la prima fonte di politiche fiscali agevolate. Basterebbe poco per tassare davvero ed in maniera equa coloro che fanno davvero i soldi sulle nostre spalle. Sembra che nessuno la pensi come me.

Una seconda considerazione arriva poi dall'analisi della concorrenza. Mi viene sempre da sorridere quando gli ignavi entusiasti elogiano la globalizzazione e la massima concorrenza offerta dalle nuove tecnologie. A pagina 11 del report del Centro Studi di Mediobanca si analizza la concentrazione dei settori WebSoft: le prime tre società per ricavi sono Amazon (che da sola incamera il 26,2% dei ricavi complessivi, oltre un quarto!), seguita da Aphabet (per chi non la conoscesse, è la holding proprietaria di Google) con il 14,4% dei ricavi e Microsoft con la quota del 9,4%. Bene, o meglio, male: le prime tre società fatturano esattamente il 50% dell'intero settore. Non vedo molta concorrenza.

Ma c'è un'altra analisi che vi invito a fare, per chi è curioso e davvero vuole cercare di capire come funziona la globalizzazione e soprattutto questo mondo guidato da pochi "finanzieri". Fate così: andate su yahoo finance. Nel motore di ricerca sulla destra, cercate la quotazione di Amazon, codice AMZN. Nella maschera che vi si apre, cliccate su Azionisti.

A questo punto guardate chi sono i tre principali azionisti (di minoranza relativa): sono tre fondi d'investimento: Vanguard Group (6,88% delle azioni), Blackrock Inc (5,71%) e State Street Corp (3,23%). Nelle quotate, avere la maggioranza relativa significa di fatto essere alla guida della società.

Ora passare ad Alphabet, codice GOOG. Chi sono i principali azionisti: Vanguard Group (6,94%), Blackrock Inc (5.99%) e State Street Corp (solo quarta con il 3.24%).

In ultimo, ma potreste dilettarvi con ciascuna multinazionale, andate ad analizzare i maggiori azionisti di Microsoft (MSFT). Scoprirete, che coincidenza!, che sono ancora: Vanguard Group (8,51% delle azioni), Blackrock Inc (6,96%) e State Street Corp (3,96%).

Davvero pensate ci sia tutta questa concorrenza nel mercato?

Non ne siente ancora convinti, vero? Andiamo ad analizzare il principale concorrente, così almeno nell'immaginario collettivo, di Microsoft. Volete sapere chi sono i principali azionisti di Apple (AAPL)? Ve lo dico io: Vanguard Group (8,00% delle azioni), Blackrock Inc (6,41%) e State Street Corp (3,72%) al quarto posto.

In conclusione, credo che tutti noi si dovrebbe prendere più consapevolezza su come davvero è diventato il mondo e su dove ci sta portando questa finanza spregiudicata. La finanza ha preso il potere. Glielo abbiamo concesso. Felici. Hanno iniziato rendendo privata la moneta (si, sto parlando proprio del denaro, anche del vostro caro euro), poi prendendo talmente potere da mettere i loro uomini alla guida delle multinazionali, delle istituzioni politiche, delle istituzioni mondiali (vedi ONU, NATO, UNESCO, OMS) e nei parlamenti e nei governi di ogni paese.  Se siete curiosi, andate a cercare chi scrive le Agende mondiali. Un tempo tutte le strade portavano a Roma. Oggi partono tutte da Davos.